Il recente aumento del costo dell’energia porta con sé disagi non solo diretti ai consumatori, ma, come naturale, anche alle categorie dei lavoratori. Un esempio è dato dallo scarseggiare di ADblue, un additivo chimico indispensabile per i mezzi pesanti diesel Euro 5 e 6.
Il problema, definito ‘grave’ e bisognoso di ‘risposte immediate’ da Conftrasporto-Confcommercio, in effetti ha ricadute pesanti sul comparto dei trasporti e, in conseguenza sulla logistica.
Non dimentichiamo che eventuali fermi dei trasporti, rarefazione dei vettori circolanti o incrementi dei costi del trasporto vanno inevitabilmente a tradursi in disservizi e incrementi dei prezzi al consumatore.
L’ADblue è un additivo che serve ad abbattere le emissioni di azoto dei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. È letteralmente indispensabile se si vuole che i mezzi di trasporto pesante con queste motorizzazioni – paradossalmente, la porzione più moderna del parco veicoli circolante italiano – rientrino nei limiti di inquinamento ammessi, pena il fermo.
Tuttavia, la prima a fermarsi è proprio la produzione italiana di ADblue, innescando una caccia al tesoro che ha visto una corsa precipitosa ed incontrollata da parte degli operatori del settore per accaparrarsi il prezioso additivo.
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