Si tratta di una delle autostrade più trafficate di tutto il paese, ma il triste primato che ormai da tempo accompagna l’A4, in particolare lungo il tratto Venezia-Trieste, è legato al numero di vittime coinvolte in incidenti stradali lungo tutto il tratto autostradale. Tra gli ultimi gravi casi vi è stato quello che ha coinvolto l’ex sindaco di Riccione Massimo Pironi e altre sei persone, ovvero cinque ragazzi disabili e la loro educatrice. L’incidente mortale è avvenuto in quello che è ormai definito come “il tratto maledetto”, ovvero quello tra San Donà di Piave e Portogruaro. Proprio lungo queste tratto di strada ci sono già state sedici morti nel corso del 2022, numeri che non possono lasciare indifferenti.
Il problema principale è rappresentato dalle due corsie presenti in quei 24 chilometri. Da tempo si parla della possibile realizzazione della terza, ma si dovrà attendere il passaggio di consegne tra la nuova società Autostrade Alto Adriatico, che a breve subentrerà ad Autovie Venete nella gestione della tratta Venezia-Trieste della A4. Tra le altre idee vi è anche quella di un nuovo casello a Bibione che possa gestire al meglio il flusso del traffico, soprattutto nei periodi turistici. I problemi però non finiscono qui perché, come evidenziato da un rapporto della Commissione Europea, mancano anche aree di sosta per i mezzi pesanti, dettaglio da non sottovalutare in una autostrada frequentata da tanti veicoli industriali.
Dopo gli ultimi tragici eventi si è fatto sentire anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha così commentato ai microfoni dell’Ansa: “Non possiamo accettare la A4 passi alla storia per essere l’autostrada con un quotidiano bollettino di guerra. Ora è il momento del dolore, della vicinanza alle famiglie delle vittime, ma il problema resta, e va risolto in maniera radicale”. Le difficoltà sono soprattutto di natura economica, con lo stesso Zaia che quasi un anno fa parlò della mancanza di 440 milioni di euro necessari per avviare i lavori.
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